Consigli per gli astronomi principianti
17 Ottobre 2014, Marco Pagliari
Volete avvicinarvi al mondo dell´astronomia, ma vi sentite insicuri? Ambite a diventare astronomi esperti, ma siete ancora alle prime armi? Cercate indicazioni su osservazioni, sulla scelta della strumentazione e sull´astrofotografia?
Astroshop.it é fiera di presentarvi la lista dei consigli per astronomi principianti. 29 suggerimenti utili di alcuni dei migliori astrofili in circolazione che, attraverso la loro esperienza, vi guideranno all´interno dell´affascinante mondo dell´astronomia.
Buona lettura!
Consigli di astronomia generale
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Rigraziamenti
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa guida. Cieli sereni a tutti voi!
Giuseppe Petricca, astronomiapraticapertutti.blogspot.it
Conoscere il cielo passo dopo passo
Il primo requisito essenziale - e il primo consiglio che voglio dare - è che in astronomia, come in altre cose (e forse anche un po’ di più), serve molta pazienza. Sia per fattori principalmente meteorologici, sia per fattori puramente astronomici. A volte infatti si devono aspettare giorni o mesi prima di trovare la serata giusta dal punto di vista della stabilità e trasparenza atmosferica, oppure, passare del tempo a cercare di inquadrare oggetti – se non si dispone di montature computerizzate – che potrebbe sembrare uno spreco di energie. Ma fidatevi, non lo sarà mai!
Il secondo è certamente una buona conoscenza del cielo. In questo possiamo lavorare giorno dopo giorno perchè - come si dice - nessuno nasce con un bagaglio di conoscenze già pronto. Acquistate una buona ma economica (inutile se si è agli inizi spendere troppo) mappa stellare che inizierà a guidarvi nel cielo notturno. Imparate le costellazioni più facili come l’Orsa Maggiore, Orione, il ‘Triangolo Estivo’ composto da Cigno, Lira e Aquila, e tramite queste potrete spostarvi nel cielo ad occhi chiusi come se aveste un gps dentro di voi!
Un’altra cosa importante è: imparate a ‘sfruttare’ il vostro strumento. Non importa se questo sia un semplice piccolo rifrattore Galileiano o un grande e prestante Schmidt Cassegrain,. Ogni cosa avrà sempre un suo potenziale che andrà esplorato fino in fondo! Quindi non affrettatevi a volere fin da subito qualcosa di più, quello potrà andare bene per il futuro. Ma nel frattempo, fate di tutto per diventare ‘esperti’ dello strumento. Avrete una maggiore soddisfazione personale nell’essere consapevoli di aver potuto osservare oggetti nel cielo ‘al vostro limite’!
In ultimo, non demoralizzatevi. Ci saranno numerose volte, specie agli inizi, dove le aspettative non saranno soddisfatte, oppure per fattori esterni non potrete portare a termine le vostre osservazioni come avevate pianificato.
Utilizzate queste occasioni per imparare dai vostri errori (se ci sono stati) o per riuscire a pianificare ancora meglio le prossime sessioni osservative. Il cosmo ha sempre qualcosa da mostrare!
Paolo Casarini, www.dark-star.it
Appassionatevi, ma senza stress
Essere astrofili è, per prima cosa, un modo per divertirsi o per rilassarsi. Dimenticarsene significa trasformare un sano interesse in affanno. Quasi nessuno tra noi porterà contributi scientifici rilevanti (ma nemmeno modesti), quindi prendete la vostra passione con leggerezza ma non lesinatene serietà e impegno.
Un’ottica di buon livello aiuta, ma una montatura adeguata ancora di piú. La prima spesa deve riguardare la montatura: non lesinate e verrete ripagati. Ricordatevi anche che la corsa allo strumento “migliore” è quasi sempre futile. Mia moglie, osservando la galassia M31 a 1900 metri, con l’occhio all’oculare di un imponente rifrattore da 20 cm, mi ha chiesto candidamente: “Che cosa dovrei vedere?”.
E se volete essere astrofili utili a voi stessi e alla ristretta comunità di cui facciamo parte, prendete appunti delle vostre osservazioni e disegnate. Quando avrete imparato a farlo potrete anche collegare un CCD allo strumento, prima però “imparate a guardare” e siate critici nei confronti dei vostri risultati.
Lionel Bourhis, www.albireo78.com
Non fate troppi confronti con gli esperti
Per cominciare bene con l´astronomia, é necessario sapere come divertirsi in ogni momento. Prima di tutto, non cercate di mettere a confronto la performance di uno di poco talento con quella di appassionati con ottima strumentazione che hanno padronanza della propria strumentazione e le cui foto vengono pubblicate nelle nostre riviste di culto.
La sfera celeste andrebbe scoperta ad occhio nudo e con una mappa del cielo. Vi dirá di piú sulle constellazioni e sulle stelle di riferimento, potete individuare pianeti, osservare I loro movimenti anzitempo, contare le stelle splendenti e osservare satelliti e intravedere la stazione spaziale internazionale.
Con buoni binocoli si puó sicuramente scoprire numerosi oggetti nel cielo: crateri lunari, satelliti di Giove, comete, cosí come ammassi, nebulose e galassie. Con un Dobson sará possibile – pur con un budget ragionevole – scoprire la bellezza del cielo nel maggiore dettaglio come, ad esempio, l´apparenza di supernove in alcune galassie.
A questo punto alcuni astrofili si specializzano nel disegnare e nel produrre capolavori, l´occhio nell´oculare, alla caccia dei piú piccoli dettagli. Altri preferiscono usare la tecnologia e buttarsi nell´astrofotografia: montature GoTo, fotocamere CCD ultrasensitive e software per il trattamento potente di immagini, di strumentazione e di abilitá, tutti fattori dettati dall´esperienza e su cui c´é bisogno di imparare un sacco prima di pensare di esserne completamente padroni.
Gli astrofili piú longevi possono aiutare gli astronomi di professione. Qualcuno di loro scopre le nebulose o segue la riduzione di luce soffice delle supernove, mentre altri studiano lo spettro di stelle, o osservano la transizione di un pianeta extra-solare. Ma quando il nostro telescopio è in grado di acquisire immagini, possiamo cogliere l´opportunitá di guardare al cielo, disegnare mentalmente le costellazione, dare nomi alle stelle, contarle e finalmente tornare indietro agli esordi dell´astrofilia…
Asociación Andromeda, asociacionandromeda.blogspot.es
Le associazioni vi sono di aiuto
La prima cosa da percepire quando si guarda al cielo è la curiositá per cui ci si pone domande, una curositá che è sempre piú crescente e che porta a guardare in alto nei cieli; e quando si fa ció, ci si sente sbalorditi. I capelli si rizzano, il cuore comincia a battere velocemente e si percepisce che corpo e mente sono inseparabili a tutto ció che sta intorno. Se ció non succede, pure un´associazione o la miglior societá del mondo non potrá far nulla per riconfermare il tuo amore per l´universo.
Non comprate nulla per il momento – prima di tutto dovreste contattare un astrofilo o un´associazione locale, perché nessuno potrá darvi dei consigli migliori di essi.
Se non vi è possibile andare in un campo aperto, recatevi in piú lontano possibile fuori cittá con un libro basilare o una carta stellata, cosí potete cominciare a riconoscere il cielo e quali costellazioni principali sono visibili per ciascuna stagione. E´ molto gratificante guardare un cielo molto stellato e riconoscere ogni stella coi vostri stessi occhi.
In ogni caso potete munirvi di alcuni buoni binocoli, che vi permetteranno di vedere centinaia di meraviglie celesti, dai crateri lunari, pianeti, ammassi, nebulose, stelle doppie e galassie, identificate migliaia di anni luce lontano dal nostro pianeta.
E´ importante comprare sempre negli store specializzati con materiale accuratamente consigliabile. Non c´è nulla di piú contraddittorio di quando l´acquirente conosce meglio un prodotto dello stesso venditore.
Astrocantabria, www.astrocantabria.org
Prima ad occhio nudo, poi col telescopio
L´astronomia é un´attivitá che viene praticata gradualmente. E´ piú semplice e piú divertente se la fate in compagnia di chi sta altrettando imparando o con chi giá conosce questa realtá un poß meglio. Ci sará sicuramente un´associazione astronomica vicino a voi, fondata dagli astrofili ai quali piacerebbe condividere la loro esperienza.
- Per cominciare, dovete iniziare a riconoscere il cielo ad occhio nudo. Un planisfero, un tablet o un programma del computer,… possono aiutarvi. Un software come Planetarium puó mostrarvi il cielo in un determinato posto e ad una determinata ora.
- Quando impari ad identificare cosa osservi ad occhio nudo, puoi cercare di usare i binocoli; è molto meglio se li metti su un treppiede per fissarli sul posto.
- Dopo ció, il prossimo step è probabilmente acquistare un telescopio. Perció è consigliabile che prima di comprarlo, si provino differenti tipi e grandezze, in modo da trovare il modello piú adatto. Anche qui un´associazione potrebbe esservi d´aiuto.
- Una volta avuto il telescopio, siate pazienti. Dovete imparare ad usarlo gradualmente e in seguito scoprirete ancora piú cose.
- E in piú dovete sapere: allontanatevi dall´inquinamento luminoso, scegliete vestiti adatti al clima e… buone osservazioni notturne!
Maximo Ruiz, www.astromodelismo.es
Un hobby per bambini e adulti
Uno dei migliori aspetti di quest´hobby è che non importa quanti anni hai. Da bimbo accompagnato dai genitori fino ai piú adulti, la curiositá per ció che succede è innata, dove alziamo lo sguardo al cielo, guardiamo le stelle e oggetti che possono colpire anche la persona piú insensibile.
Penso che il consiglio fondamentale per quest´attivitá è quello di avere interesse e conoscere di sapere se sia che vediamo ad occhio nudo, sia con la strumentazione piú sofisticata che un astrofilo si possa permezzere, perché in fondo tutti dovranno sapere i propri limiti e dovranno lasciarseli alle spalle.
Il primo step per coloro che vogliono cominciare questo hobby appassionante è molto facile. Dovete lasciare a casa con avere in testa cosa vedere di notte, sia con una mappa che potete trovare in ogni shop di astronomia, o semplici fogli stampati da qualsiasi sito. Qualunque costellazione oggetto osserviamo quella notte sará visto con la nostra piú mera curiositá e una piccola luce con del nastro adesivo rosso (in modo che non ci accechi di notte).
Ignacio Rabadán España, www.catalogomessier.com
Anche internet vi puó fornire un aiuto
Prima di inoltrarmi in questo hobby volevo essere certo che mi piacesse e cosí cominciai un corso introduttorio all´astronomia per poche ore, durante il quale ebbi la mia prima opportunitá di guardare in un telescopio. Una volta capito che mi stava davvero piacendo, cominciai a guardare con interesse ai forums (astronomo.org, asociacionhubble.org,…) e andare in negozi specializzati. E´ davvero importante chiedere a chi giá sa perché persone come loro possono aiutarci ad evitare gli errori.
Per quanto riguarda la scelta della strumentazione, è importante che ci siano telescopi per le stelle o planetari (rifrattori), per l´oggetto Deep Sky (riflettore) e altri che possono darci versatilitá (Smith Cassegrain). Un´altra cosa importante è decidere se vogliamo solamente osservare o fare anche astrofotografia, dato che i passi da seguire sono differenti. Una volta acquistata la strumentazione, è molto importante scegliere dove si va per osservare. Ancora una volta sarebbe interessante chiedere a qualcuno che conosca giá un po´, magari andateci con un partner o con un gruppo che vi accompagni durante ogni osservazione. Le mappe dell´inquinamento luminoso possono essere un´ottima referenza per scegliere un posto dove osservare (http://www.avex-asso.org/dossiers/wordpress/?page_id=42). E´ importante tenere a mente
come vestirsi, perché anche in estate il freddo puó rovinare una buona osservazione notturna.
Un altro fondamento nel pianificare un´osservazione notturna è magari di fare una lista di ció che possa essere visto in ogni stagione, e per questo ci sono un sacco di informazioni su internet, ma il miglior posto dove cominciare è il catalogo Messier (www.catalogomessier.com) che vanta di 110 prodotti ottimi e a buon mercato.
Una volta cominciato quest´hobby, la varietá di approfondire la conoscenza c´è sempre e vi spingiamo assolutamente in questo mondo entusiasmante!
Antonio Román e Sergio Alonso, www.laazotea.org
Non spendete troppo in strumentazione
Tra i tanti consigli che si possono dare a qualcuno che sta cominciando in astronomia, non enfatizzeremmo di spendere un sacco di denaro. L´astronomia è piú piacevole se cominciamo a scoprirla visivamente senza il sostegno ottico. Con un libro che mostra le costellazioni nel cielo e quando cominciamo a sentirci confidenti a tal livello, possiamo lanciarci in osservazioni piú dettagliate con binocoli 7x50, ad esempio.
Perció porremo nuove basi per accescere soprrattutto la nostra conoscenza. E´ molto tipico per i principianti comprarsi telescopi con molti dispositivi elettronici che spesso li fanno arrabbiare, poiché troppo complessi da gestire senza una conoscenza di base.
La maggior parte delle persone si sente frustata dopo una partenza con grande entusiasmo, mollano vendendo gli strumenti e lasciano pensando che questo ambito non fa per loro. E questa è sicuramente una perdita per l´astronomia. Solo dopo che avete acquisito una conoscenza base usando l´occhio nudo e elementi ottici semplici, consigliamo di cominciare ad osservare con telescopi piú potenti e complessi.
Maximo Bustamante Calabria, loscoloresdelanoche.blogspot.es
Prima imparate, poi comprate un telescopio
L´osservazione astronomica é un´attivitá molto soddisfacente e pure la strumentazione richiesta è a buon prezzo; non bisogna investire enormi quantitá di denaro per un telescopio basico. A volte i problemi arrivano quando qualcuno vuole cominciare immediatamente col telescopio senza avere imparato nulla su come osservare il cielo notturno e sugli occhi. Il principale consiglio per questi desiderosi di cominciare in astronomia è quello di iniziare coi propri occhi, imparare a riconoscere le costellazioni, le stelle e osservare con binocoli le nebulose piú luminose e le galassie.
In questo modo vedremo cieli chiari e scuri e impareremo le distanze utili per viaggiare al fine di trovarle e lo sforzo richiesto, il che vuol dire che in futuro sceglieremo come focalizzarci su un certo tipo di osservazione. E´ pure molto importante fare contatto con altri appassionati dell´hobby, specialmente attraverso associazioni, cosí possiamo fare pratica con differenti tipi di telescopi e che ci siano utili per decidere quale preferiamo. In aggiunta, le osservazioni notturne sono piú sopportabili se ci si unisce a questi gruppi.
Una volta acquisita esperienza e capito piú o meno ció che piace, dovreste comprare un telescopio. Ci sono di diversi tipi e modelli, ma dobbiamo trovarne uno che si adatti al tipo di oggetti che scegliamo, oltre che alle caratteristiche del nostro solito posto per le osservazioni. In ogni caso non dovreste spendere troppo per il primo telescopio, ma piuttosto cominciate con un modello intermedio e possibilmente versatile, abbastanza per osservare ed imparare.
Solo sapendo come osservare ed essendo consapevoli cosa vedere, potremo essere catturati instantaneamente da questo hobby.
Corrado Ruscica, astronomicamens.wordpress.com
Un buon binocolo rende tutto piú semplice
Il primo requisito essenziale - e il primo consiglio che voglio dare - è che in astronomia, come in altre cose (e forse anche un po’ di più), serve molta pazienza. Sia per fattori principalmente meteorologici, sia per fattori puramente astronomici. A volte infatti si devono aspettare giorni o mesi prima di trovare la serata giusta dal punto di vista della stabilità e trasparenza atmosferica, oppure, passare del tempo a cercare di inquadrare oggetti – se non si dispone di montature computerizzate – che potrebbe sembrare uno spreco di energie. Ma fidatevi, non lo sarà mai!
Il secondo è certamente una buona conoscenza del cielo. In questo possiamo lavorare giorno dopo giorno perchè - come si dice - nessuno nasce con un bagaglio di conoscenze già pronto. Acquistate una buona ma economica (inutile se si è agli inizi spendere troppo) mappa stellare che inizierà a guidarvi nel cielo notturno. Imparate le costellazioni più facili come l’Orsa Maggiore, Orione, il ‘Triangolo Estivo’ composto da Cigno, Lira e Aquila, e tramite queste potrete spostarvi nel cielo ad occhi chiusi come se aveste un gps dentro di voi!
Un’altra cosa importante è: imparate a ‘sfruttare’ il vostro strumento. Non importa se questo sia un semplice piccolo rifrattore Galileiano o un grande e prestante Schmidt Cassegrain,. Ogni cosa avrà sempre un suo potenziale che andrà esplorato fino in fondo! Quindi non affrettatevi a volere fin da subito qualcosa di più, quello potrà andare bene per il futuro. Ma nel frattempo, fate di tutto per diventare ‘esperti’ dello strumento. Avrete una maggiore soddisfazione personale nell’essere consapevoli di aver potuto osservare oggetti nel cielo ‘al vostro limite’!
In ultimo, non demoralizzatevi. Ci saranno numerose volte, specie agli inizi, dove le aspettative non saranno soddisfatte, oppure per fattori esterni non potrete portare a termine le vostre osservazioni come avevate pianificato.
Utilizzate queste occasioni per imparare dai vostri errori (se ci sono stati) o per riuscire a pianificare ancora meglio le prossime sessioni osservative. Il cosmo ha sempre qualcosa da mostrare!
Circolo Astrofili Veronesi, www.astrofiliveronesi.it
Conoscere il cielo prima di tutto
Conosce le strade del cielo e si sa muovere per raggiungere e riconoscere gli oggetti del cosmo, quelli che si individuano facilmente e quelli che non si vedono perché troppo deboli.
Quindi, il primo passo per diventare astrofilo è acquisire la conoscenza del cielo, e gli strumenti atti allo scopo non sono, almeno all’inizio, i telescopi, ma più semplicemente una sdraio, delle mappe del cielo, e una coperta. Mappe del cielo commentate e facilitate aiutano molto i primi passi, perché le normali mappe non sono di facile interpretazione per chi non ha pratica. Si trovano in libri come “Guardare la notte”, sono distinte per stagione e corredate con percorsi che consentono di capire per esempio come si individua Spica a partire dall’orsa Maggiore o la Galassia M31 in Andromeda a partire dalla costellazione di Cassiopea. Utili anche le mappe software (Stellarium o altri gratuiti), filtrando per magnitudine compatibilmente con la qualità del cielo da cui osservate: 3 dal balcone, 4 dalla campagna, 6 …. dalla Marmolada (forse).
Questo procedimento di ricerca degli oggetti passando di stella in stella si chiama “star hopping” e distingue il vero astrofilo. Quando possederete un telescopio sarete capaci di pilotarlo a mano, e questo è enormemente più emozionante che impostare una ricerca elettronica e trovarsi l’oggetto centrato nell’oculare. Questa prerogativa, ormai comune anche nei telescopi di modesto impegno economico, è molto utile per risparmiare tempo, ma il vero conoscitore del cielo deve saperne fare a meno. Anche quando avrete uno strumento dotato di ricerca automatica, di quando in quando spegnete l’elettronica e concedetevi un esercizio di star hopping. L’astrofilo capace può permettersi di spendere nelle ottiche i soldi che non spende in automatismi: con il budget di uno Schmidt Cassegrain da 200 mm potete comprarvi un Dobson da 400 mm di qualità ottiche eccellenti. Un poco di fatica in più nella ricerca vi regalerà delle viste incomparabili.
Le prime uscite osservative sono molto più proficue con uno o due compagni più esperti che non in solitario: in ogni regione ci sono delle associazioni più che felici di accogliere nuovi appassionati e guidarli nei primi passi. Se andate da soli preparate l’uscita, studiandola prima sulle mappe: cosa cercare, come trovarlo. Questa attività di per sé vi farà sorgere una gran quantità di interrogativi: cercando di risolverli si impara un po’ alla volta.
Laurent Ferrero, splendeursducielprofond.eklablog.fr
Il miglior cielo e la miglior strumentazione non sono nulla senza un buon occhio
Sono questi a mio avviso i fattori per belle osservazioni:
- Qualitá del cielo:
Le osservazioni sono dettate dalla qualitá del cielo e dall´assenza di inquinamento luminoso. Inoltre, é necessario evitare la luce di cittá il piú possibile. Se non é possibile, dovete settare i vostri obiettivi in funzione al sito di osservazione. Se l´inquinamento luminoso é sensibile, dovete mirare ad oggetti in controluce: sicuramente la luna e pianeti, cosí come “deep sky", stelle doppie, ammassi nebulari luminosi o nebulose planetarie altrettanto splendenti. Per la maggior parte delle galassie, le nebulose piú oscure o diffuse richiedono un cielo puramente scuro.
- Strumenti specifici:
Non si deve osservare sotto un bellissimo cielo, se non avete uno strumento adatto. Dovete assicurarvi che si trovi nella posizione corretta quando si guarda alla forma dei dischi d´aria in una stella ingrandita o con un laser collimato. Bisogna inoltre valutare il tubo ottico, o le vostre foto verranno turbolente. Ci vogliono tra la mezz´ora e la ora in funzione dell´ermeticitá del tubo.
- Accessori adatti:
Uno strumento astronomico puó essere ottimizzato con accessori appropriati. Una montatura equatoriale puó essere messa in moto per compensare la rotazione della Terra e perció inquadrare l´oggetto di osservazione; é comodo permettervi di focalizzarvi sull´osservazione, piuttosto che sulla gestione. Quando osservate il cielo senza un Dobson non motorizzato, il miglior modo per migliorare il Vostro confort é usare un oculare a campo largo (tra I 70° e I 100°), in modo che ció che si vuole inquadrare resti nel campo di visione il piú a lungo possibile. Equipaggiatevi di filtri interferenziali, UHC e OIII, i quali sono utili a migliorare il contrasto nelle aree dove si formano le stelle o le nebulose planetarie. Questi sono molto efficienti: rendono al meglio il contrasto degli oggetti sfocati, ma illuminano anche alcuni ulteriori dettagli. Loro meritano l´investimento, specialmente se il cielo da osservare non è cosí scuro. Per leggere un atlante del cielo, è molto importante evitare di essere abbagliati, o avrete bisogno di diversi minuti per riacquistare la vista, nel momento in cui tornate sull´oculare. La lampada va scelta con cura. Dev´essere rossa (perché di notte l´occhio è poco sensibile a questo colore) e non molto potente.
- La comoditá di chi osserva
Un osservatore che non è molto preparato tornerá subito a casa, perché l´osservazione astronomica richiede un minimo di preparazione. Dal momento che è un´attivitá notturna, dovete indossare vestiti pesanti! Freddo e umiditá sono in genere i primi aspetti dello scoraggiamento. Stare in piedi è altrettanto estenuante, mentre se ci si siede si è abili a concentrarsi su ció che si vede con l´oculare.
- L´esperienza di chi osserva
Il miglior cielo e la miglior strumentazione non sono nulla se non hai un buon occhio. Come in molti ambiti, farete abbastanza esperienza nel riconoscere I dettagli. Alcuni trucchi vi permettono di implementare la percezione dei soggetti tenui, per esempio con la visione non convenzionale. Cercate di non andare direttamente al punto, se guardate interamente dritto verranno toccate le parti piú sensibili degli occhi: in questo modo sarete in grado di percepire l´oggetto e i dettagli della struttura. Potete inoltre cercare di comprendere l´oggetto nel campo di visione. Osservare con cura puó inoltre migliorare la destrezza dell´osservatore. Espandi il tuo obiettivo ed evita il tuo “fare zapping”! le migliori osservazioni visuali sono spesso quelle utilizzate per i disegni astronomici, questa tecnica vi permette di passare un sacco di tempo sulla materia di riferimento, di beneficiare la vostra memoria visiva e migliorare la vostra vista.
José Antonio Ortega, astronomiacreativa.blogspot.es
Conoscere le stelle e tutto ció che si sta osservando
Una bella notte di osservazione non è tale se non vogliamo comprendere ció che stiamo vedendo. Prima di usare un oggetto ottico, dobbiamo imparare a localizzare le stelle e imparare accuratamente le costellazioni.
Queste parole sono sempre all´inizio delle mie letture e presentazioni. In ció si trova la chiave per cominciare bene l´affascinante hobby dell´astronomia. Prima di tutto, ci deve piacere la vastitá del cielo notturno (consigliabile trovare un posto lontano dall´inquinamento luminoso).
Poi tentate di imparare e ricordate ció che stiamo osservando. Orsa minore, stella Polare,… queste sono molto importante per l´osservazione notturna. Questo è l´inizio per ogni astrofilo. Dopo tutto, durante l´osservazione, iniziate a fare cose come localizzare l´equatore eclittico e celeste, conoscere il tempo per osservare le stelle, misurare la distanza angolare tra le stelle,…
Infine, è consigliabile comprare alcuni binocoli (raggio 7x50) e cominciare a vedere le bellezze. Inoltre, è consigliato allo stesso tempo di comprare un buon telescopio. Se possibile, per i principianti, un rifrattore (devi provarlo almeno una volta) da un´apertura da max 70mm e una corta lente focale da 700 o 800mm, in modo che sia molto luminosa. Ma ricordate, con gli astrofili imparerete molto di piú di quando siete da soli. Tutto questo messo assieme è il miglior modo per scoprire l´universo.
José Llenas García, blog.meteorologiaespacial.es
Osservare il sole, ma con molta cautela
Osservare il sole é un buon modo per vedere la natura delle stelle. Quindi a differenza di osservare l´universo notturno, bisogna utilizzare una protezione.
Si può proiettare il sole su una parete che punta direttamente un telescopio (non si deve puntare alla nostra stella), ma questa tecnica potrebbe danneggiare il telescopio se molto caldo e potrebbe danneggiare le protezioni di plastica del nostro obiettivo. Un´altra opzione piú sicura e che permette di osservare nel maggiore dettaglio è usare telescopi specializzati con diversi filtri.
Potete applicare il filtro a luce bianca sul telescopio per osservare le macchie solari. Questi filtri a luce bianca sono facili da installare e non sono cari. Potete usare un telescopio con un filtro speciale di calce o H-alfa, che vi permette di intravedere molte meravigliose sfaccettature come le protuberanze solari, i filamenti, le macchie e ancora altro…
Osservare il sole vi fará vedere la natura delle stelle in una via totalmente differente.
Ricordate!! Mai guardare direttamente nel Sole e non attraverso un telescopio senza un´adeguata protezione, potreste danneggiare immediatamente e irriversibilmente i vostri occhi.
Cesar González Crespán, www.astrovigo.es
Un binocolo buono per vedere molte meraviglie del sistema solare
Si possono fare buone osservazioni celesti ad occhio nudo, riconoscendo le stelle piú luminose nel cielo e le costellazioni la cui posizione relativa cambia ogni giorno del´anno. In modo da riconoscerle, potrebbe aiutarvi una carta stellata o un programma computer astronomico; ce ne sono molti, cosí come Starmap, Redshift Astronomy, Sky Safari, ecc.
Possono essere viste le docce solari (come le Perseidi o Leonida) e le comete. Con qualche binocolo potente possiamo osservare Giove e le quattro lune galileiane, Io, Callisto, Ganimede e Europa; Saturno e i suoi anelli e il suo Titano satellite; le fasi di Venere; la fase della Luna passante dalla zona chiara a quella piú scura e gli ammassi globulari. Per tutto ció un telescopio di almeno 70mm sarebbe buono.
La montatura del telescopio puó essere motorizzata o non. Se non lo è, una montatura equatoriale dovrebbe bastare, perché se puntiamo all´asse verso la stella polare, è facile compensare il moto in scala terrestre.
Per l´osservazione del sole, macchie solari e corone, dovreste munirvi di un adatto tipo di telescopio Coronado, perché sennó potrebbe comportare danni per via dell`alta temperatura.
Enrique Diaz Alonso, www.auladeastronomia.es
Come iniziare un´osservazione col telescopio?
Nelle attivitá di “Aula de astronomia” è comune avere partecipanti che possiedono strumenti per l´osservazione e, tramite quelli che hanno un telescopio, c´è sempre uno che dice: “Non ho mai visto nulla con il mio telescopio”. E´ guasto o è di cattiva qualitá? Certamente, la qualitá di alcuni telescopi puó lasciare molto a desiderare, ma generalmente esistono altri aspetti che non fanno rendere il telescopio.
Eccone qualcuno:
Prima di tutto, dobbiamo essere certi che siano bene allineati al tubo principale. Quante volte abbiamo visto telescopi il cui localizzatore e il tubo principale non sono allineati?
Il processo di allineamento dev´essere fatto alla luce del giorno, il tubo principale deve puntare in un punto preciso (antenne, palazzi, alberi,…) e fissato sul posto. Una volta fatto, va installato il sistema che connette il localizzatore in modo da puntare all´uscita principale. Premere il tasto del localizzatore ed è interamente allineato. E´ importante farlo durante il giorno poiché di notte è piú complicato.
Una volta allineati entrambi i sistemi ottici, possiamo utilizzare il nostro telescopio per l´osservazione del cielo notturno. Se non è computerizzato, dobbiamo puntare manualmente agli oggetti (una montatura manuale è consigliata se stiamo cominciando astronomia, visto che di notte è piú difficile fissare il telescopio a terra, e questo ci puó dare ulteriore esperienza per ulteriori strumenti piú avanzati).
Prima, dobbiamo assicurarci che la montatura (se equatoriale) è adeguatamente appostata, per esempio il giusto asse di ascensione è parallelo all´asse di rotazione della terra. Una volta fissato e puntato verso gli oggetti, spostiamo gli assi in modo che il giusto asse di pendenza sta puntando alla stella polare durante la sessione osservativa.
Se gli oggetti sono brillanti (pianeti, luna, …), di solito non c´è problema e puoi puntarci direttamente col localizzatore. Ma se vogliamo osservare qualche oggetto del profondo cielo (galassie, ammassi, nebulose,…), tutto ció si complica.
Per vedere questi oggetti sfocati è appropriato prima di tutto focalizzare il localizzatore su una stella brillante vicina all´oggetto che si vuole osservare. Una volta focalizzato sia sul motore che sul tubo principale, ci avviciniamo sempre di piú all´oggetto, usando sempre una mappa di stelle alla portata (Atlante del cielo, Atlante Uranometria di Taki, Carte stellari, Stellarium) e identificare le stelle che appaiono nella mappa stellare intraviste tramite il cercatore. Perció ci avviciniamo lentamente all´oggetto fino a quando non riusciamo a focalizzare il cercatore e quindi l´oculare.
Bene, siamo giá al principio. Ma qui arriva un ulteriore punto causa di errori: il primo oculare con cui osserviamo dev´essere quello col minore ingrandimento (lunghezza focale piú lunga). Ció ci conferisce un campo piú largo e splendente.
Quando osserviamo con un oculare ad ingrandimento ridotto, possiamo giá vedere gli oggetti se sono brillanti (come la galassia di Andromeda, la nebulosa di Orione, gli ammassi globulari in Ercole,…), ma sono oggetti deboli che passano inosservati anche se ce li abbiamo dentro il nostro campo di vista.
Possiamo beneficiare del trucco della visione periferica; se fate caso all´oculare, si guarda attraverso esso fino a quando l´oggetto non appare piú intenso.
C´è una spiegazione per ció: se diamo un´occhiata i fotoni dell´oggetto ledono sulla periferia della nostra retina, che hanno sensori funzionanti in condizioni di penumbra e perció ottimali per l´osservazione notturna.
Una volta collocato l´oggetto sotto ingrandimento con l´oculare, possiamo centrarlo il meglio possibile e potete tentare di dare un´occhiata con l´altro occhio, sebbene la vista migliore (a prescindere che si tratti di pianeti, della Luna, di stelle doppie e quant´altro...) avvenga con un occulare ad ingrandimento minore.
Luis Alonso - www.laisladelaastronomia.com
Conoscere gli oggetti e pianificare luogo e momento per le osservazioni
Non é facile dare consigli in poche parole a coloro che stanno per addentrarsi nel mondo di astronomia. E´ anche piú dura quando si tratta delle osservazioni. Ognuno puó consultare un libro, siti web, forums... ed essere interamente informati su ogni aspetto di questa materia. Ho pubblicato un articolo intitolato "La solitudine di un astrofilo" (fonte: Astronomia Magazine 105), dove descrivo le mie esperienze tra la teoria e la pratica avvenute durante gli anni. Mi chiedevo: "chi andrebbe ad osservare durante una gelida notte di inverno o chi si farebbe 60 km per vedere una stella?".
Dobbiamo tenere a mente che l´osservazione é, nella maggior parte dei casi, un´attivitá solitaria. A volte alcune persone curiose arrivano all´osservazione e, se siamo fortunati, forse altri astrofili come noi. Ma dobbiamo trarre vantaggio dalle circostanze. Quando pianifichiamo la nostra osservazione solitaria, e possiamo osservare gli oggetti "deep-sky" di minore grandezza, facendo una lista di ció che vogliamo vedere di notte, non importa se ci vuole un attimo a trovare un oggetto e ci vuole un sacco di tempo ad insegnare gli oggetti celesti piú spettacolari. E´ veramente piacevole osservare con la gente intorno, é vero, ma solo i veri amanti dell´astronomia sono felici di vedere una macchia brillante di una galassia distante.
Prima di tutto, dobbiamo conoscere e identificare le costellazioni che possono essere viste in stagioni diverse. Senza questo primo step, sei praticamente destinati a fallire. Il prossimo passo é motivare. La motivazione é essenziale in ogni attivitá che teniamo sotto controllo e forse ancora di piú in astronomia. Prima non dobbiamo vedere oggetti impossibili da vedere. Imparare quali sono gli oggetti piú interessanti in ogni costellazione e i piú semplici da collocare, magari per via della luminositá delle stelle piú vicine. Ogni scoperta ci dará un impeto per cercare la prossima. Avremo tempo per trovare oggetti sfuggenti quando iniziamo ad acquisire esperienza.
Dobbiamo pianificare il nostro posto di osservazioni. Vediamolo alla luce del giorno. Assicuriamoci che ci sia abbastanza buio per accedere col nostro veicolo senza difficoltá e che non ci sia luce che possa disturbarci. Godetevi la visione e che nessuno possa ostacolare la nostra osservazione notturna, specialmente all´est e al sud. E di certo, se possibile, sarebbe ottimo avere oculari di qualitá. Un buon oculare puó migliorare enormemente le nostre osservazioni e sará il miglior investimento per il futuro, qualsiasi telescopio ci possa capitare.
Ora siamo pronti. Abbiamo tutto e, soprattutto, il nostro desiderio e il nostro hobby meraviglioso. Ora attendiamo la notte...
Ernesto Giuseppe Ammerata, ernestogiuseppeammerata.com
Un riflettore newtoniano va sempre benissimo all´inizio
Io penso che la prima cosa che debba fare un appassionato di astronomia che voglia comprarsi un telescopio sia rivolgersi a siti,gruppi,amici che ne sappiano più di lui sul tipo da telescopio da comprare.
Credo che possa andare bene un riflettore newtoniano, che ha un prezzo accessibile, l’importante più che la potenza del telescopio e che i pezzi con cui è costruito siano di buona qualità. Io personalmente consiglierei quindi un telescopio di marca anche se il prezzo puó lievitare un po. Una volta che si ha il telescopio a propria disposizione, consiglierei di comprare un filtro sia lunare che solare. Il primo per poter osservare la luna senza fastidi, soprattutto quando questa è nella sua fase di luna piena; il secondo per potersi cimentare nell’osservazione del sole. Quando si decide di osservare il sole MAI guardarlo senza filtro, si rischia la cecità. Ovviamente le osservazioni vanno fatte possibilmente lontano da luci artificiali.
Ulteriore consiglio che darei è quello di comprare un ccd, (ce ne sono di vari prezzi ormai), per dedicarsi alla fotografia astronomica.L’osservazione della Luna è sicuramente la più facile, ma anche quella dei pianeti puó dare rapidamente delle belle soddisfazioni.
Io personalmente, per restare aggiornato, faccio uso di alcuni software che mi permettono di sapere dove si trovano i vari astri da un determinato luogo e tempo. Io uso Redshift ma ce ne sono tanti altri, uno molto semplice da usare è Stellarium. Un sito che prendo come riferimento è: Skylive e la rivista Coelum, addirittura sul sito di Coelum si possono pubblicare le foto che ciascuno fa ai vari astri. Per il resto, per le osservazioni ci vuole tanta pazienza.
Gruppo Astronomico Fiorentino, www.astrocast.it
Cominciate con un binocolo. Per il telescopio, rivolgersi agli esperti
Un ottimo approccio iniziale all’astronomia è l’acquisto di un binocolo 10x50 (10 ingrandimenti e 50 mm. di apertura), col quale fare le prime esperienze e iniziare a riconoscere le costellazioni e la posizione degli oggetti celesti. Molto utile sarebbe anche procurarsi un buon libro di astronomia pratica.
Quale telescopio acquistare?
Quando sarete pronti ad acquistare un telescopio, prima di procedere all’acquisto dovrete fare diverse considerazioni in quanto la scelta ottimale dipende da vari fattori:
1) Tipo di utilizzo. Se volete usarlo solo in visuale oppure scattare anche delle foto. Nel secondo caso è obbligatorio l’uso di una montatura equatoriale ben stabile.
2) Dove abitate. Se abitate in una zona molto illuminata e non avete una zona abbastanza buia a portata di mano, per vedere gli oggetti del cielo profondo sarete obbligati a delle lunghe trasferte. Meglio allora un telescopio rifrattore per fare osservazione di Luna e Pianeti che soffre molto meno di questa problematica.
3) Cosa si vuole osservare. Dovete decidere se dedicarvi principalmente a Luna e pianeti o al profondo cielo o se volete vedere un pò di tutto. Nel primo caso meglio un rifrattore, come già detto prima. Negli altri casi ci sono varie possibilità e si deve tenere anche conto del peso dello strumento e della sua trasportabilità.
4) Quanto volete spendere. Dal budget a disposizione dipende la scelta finale del tipo di telescopio perché ce ne sono di tutti i prezzi, da poche centinaia di Euro fino a decine di migliaia. Tenete presente che il costo di un riflettore da 20 cm. accessoriato può superare i 2.000 Euro ed è molto pesante, anche se una persona sola riesce ancora a spostarlo. Un 30 cm. ha dei costi ancora più elevati e ci vogliono almeno due persone per trasportarlo.
I rifrattori sono in genere più leggeri ma hanno dei costi più elevati se si pretende una buona qualità dell’immagine. Per risparmiare o potersi permettere uno strumento migliore si può ricorrere al mercato dell’usato, sia presso un negozio che andando a ricercare negli annunci on-line.
Per la scelta del telescopio e degli accessori fatevi consigliare da un astrofilo esperto o da un serio negozio specializzato. Sul sito www.astrocast.it, nella sezione “Link Utili”, trovate un elenco di negozi. L’ideale sarebbe rivolgersi ad un negozio abbastanza vicino da poterci andare direttamente, altrimenti potete contattare il negozio telefonicamente per avere tutte le informazioni e poi acquistare on-line.
Raffaello Braga, www.astrotest.it
Non scegliete il telescopio piú grande, ma quello che vi sembra piú affidabile
L’acquisto del primo telescopio costituisce un tormentone che riempie le pagine delle riviste e dei forum di astronomia, e si può comprendere il disorientamento di chi si accinge a fare questo passo di fronte ad un’offerta economica abbondante e diversificata. Il mio personale suggerimento, quando si decide di acquistare per la prima volta uno strumento astronomico, è di cercare di osservare nello strumento di qualche amico o di qualche associazione di astrofili. Infatti il principiante difficilmente si rende conto delle difficoltà insite nell’osservazione astronomica e fa fatica anche a capire quale sia lo strumento che potrebbe soddisfare meglio le sue esigenze, sia come interessi sia come postazione osservativa.
Stabilito di voler comprare un telescopio io raccomando di focalizzarsi sulla qualità e di non lasciarsi prendere da smanie di grandezza: stabilito cioè un certo budget di spesa occorre acquistare non il più grande ma il miglior telescopio che ci si può permettere, non importa se di apertura limitata: con uno strumento piccolo ma ben costruito ci si diverte molto, con uno grande ma costruito in economia si perde solo del tempo - per le pecche dell’ottica, dell’intubazione e della montatura – e si finirà per relegarlo in cantina o in soffitta o per rivenderlo a qualche altro malcapitato.
In particolare occorre prestare attenzione alla montatura, a torto ritenuta dai neofiti meno importante dell’ottica: il sostegno del telescopio deve infatti essere robusto e proporzionato al tubo che deve sorreggere, soprattutto se è relativamente lungo come nel caso dei rifrattori, altrimenti le vibrazioni e le imprecisioni nel movimento risulteranno penalizzanti. Ai principianti assoluti, che in vita loro non hanno mai messo occhio a un telescopio, consiglio inoltre di iniziare con un rifrattore equatoriale, non importa se acromatico o apocromatico, da 8 a 12 cm di apertura, strumento di utilizzo semplice e intuitivo e che non necessita di particolari messe a punto, mentre sconsiglio assolutamente i riflettori newtoniani a meno di non avere la possibilità di osservare con qualcuno più esperto disposto a insegnare le procedure di collimazione e a riconoscere eventuali errori di montaggio - soprattutto nel posizionamento dello specchio secondario - che devono essere necessariamente corretti.
Oltre alle montature equatoriali il mercato offre anche molte montature altazimutali di buona fattura, ma trovo che questa sia una scelta penalizzante a causa delle difficoltà di inseguimento manuale ad alto ingrandimento che finiscono appunto per scoraggiare i principianti allontanandoli dall’osservazione lunare e planetaria, così interessante.
E’ indispensabile, ovviamente, farsi anche un po’ di cultura astronomica, imparare a riconoscere le costellazioni, le stelle più brillanti, i pianeti più luminosi, i movimenti della sfera celeste e, come ho detto più sopra, è importante anche frequentare altri astrofili. Grazie a internet oggi i neofiti hanno inoltre a disposizione un autentico tesoro che permette di acquisire in breve tempo una quantità di nozioni che una volta occorreva cercare pazientemente su libri e riviste
Roberto Capacci, robertocapacci.wordpress.com
Il set up ideale? Ció che si adatta ai nostri interessi
La ricerca delle bellezze del cielo è la molla che spinge gli appassionati di tutto il mondo a volgere lo sguardo alla volta celeste; tuttavia, non sempre le soddisfazioni sono proporzionali alle aspettative e spesso molti sono tentati di abbandonare,delusi, questa passione. E’ forse questo il più grande ostacolo nell’astronomia amatoriale.
Per poter coltivare proficuamente e a lungo questo hobby la cosa più importante è affrontarlo con metodo e conoscenza. E’ bene imparare a conoscere le caratteristiche degli oggetti che più si apprezzano e che si andrà ad osservare e/o riprendere,in maniera da avere un’idea realistica della loro visione senza perderci in aspettative irraggiungibili; inoltre - cosa più importante - è necessario dotarsi di un’attrezzatura ideale.
Questo concetto,spesso trascurato, fa la differenza tra il potersi gustare le meraviglie celesti e il passare nottate ad armeggiare inutilmente sugli strumenti: il setup ideale è quello che meglio si adatta ai nostri interessi e soprattutto quello che è si riesce ad usare più spesso e in maniera più efficiente.
Ad esempio un Newton da 300 mm su montatura di alta fascia può essere la miglior soluzione per un astrofotografo evoluto con postazione fissa in zone urbane, ma può essere insoddisfacente per un astrofilo itinerante che ama il contatto con la natura e può spostarsi spesso sotto cieli di montagna:in questo caso un rifrattore a corta focale su montatura leggera o un ottimo binocolo angolato saranno sicuramente soluzioni migliori e ben più fruibili.
Inoltre, ultima dritta ma non meno importante: il setup deve essere ottimizzato in maniera da essere sempre pronto all’uso e operativo nel minor tempo possibile. Ciò è possibile riducendo flessioni, cavistiche ingombranti, giochi e accessori inutili, ridondanti o poco utilizzati, organizzando tutto in valigette ordinate: il vantaggio sarà di dedicare la maggior parte del tempo disponibile alla parte della serata alle attività che danno maggior soddisfazione personale piuttosto che alle operazioni di assemblaggio e correzione dei problemi.
Piero Mazza, www.galassiere.it
Binocoli da evitare e telescopi da valutare
L'osservazione visuale resta uno dei modi più affascinanti per sfruttare appieno la bellezza della volta stellata: non vi sono infatti trucchi, elaborazioni, composizioni d'immagini, nonché tutto ciò che è legato al software per far apparire "migliore" quel che si vede.
Vi sono tuttavia alcuni accorgimenti da adottare per sfruttare al meglio quel che è possibile vedere all'oculare. Chi comincia l'osservazione col binocolo, ad esempio, in un certo senso parte già avvantaggiato, perché sfrutta la visione binoculare, una visione naturale e riposante che oltre ad aumentare il contrasto visivo, permette anche un sensibile aumento della magnitudine limite imposta dall'apertura dello strumento. Ma affinché questo tipo d'osservazione sia proficuo occorre comunque seguire un paio di consigli:
1) montare sempre il binocolo su uno stativo (a meno che non si disponga di un costosissimo binocolo auto-stabilizzante): l'annullamento del naturale tremolio del corpo umano (dovuto in primis al battito cardiaco) permette il guadagno di almeno una magnitudine sugli oggetti stellari (meno significativo sul quelli diffusi). Non è poco, in quanto può fare la differenza tra "vedere" e "non vedere".
2) evitare i binocoli con pupilla d'uscita superiore ai 6 mm. Prima di tutto perché dopo i quaranta o cinquant'anni è difficile che la pupilla dell'occhio si dilati oltre il valore suddetto (rischiando quindi che i pennelli di luce emergenti dagli oculari vadano in parte sprecati); ma soprattutto perché un binocolo con pupilla d'uscita di 3 o 4 mm presenta un contrasto maggiore, scurendo molto il fondo cielo. Meglio quindi ripiegare su un 10×50 o 12×50 (piuttosto che un 7×50) o su un 20×80 (al posto dell'11×80).
Se un binocolo di tipo commerciale è lo strumento ideale sia per principianti, sia per astrofili evoluti dediti allo studio di stelle variabili, ammassi aperti, ricerca visuale di supernove galattiche od osservazione di satelliti artificiali, presenta chiaramente forti limitazioni sul numero di galassie e/o nebulose visibili a causa della limitazione del diametro degli obbiettivi. Se dunque la vostra passione è per questi oggetti occorre un telescopio di una certa apertura; preferibilmente un buon dobsoniano, lo strumento che di norma presenta il rapporto prezzo/apertura più basso e quindi più favorevole). Pochi consigli per sfruttare al meglio la visione di nebulose e galassie.
Per le prime, se si tratta di nebulose a emissione, magari estese, potete impiegare un oculare con pupilla d'uscita di 5 o 6 mm munito di filtro interferenziale: UHC (generico e ottimo compromesso), O III (specifico per le planetarie), H-b per alcune nebulose particolari, come la Testa di Cavallo o la California (quest'ultima si può già vedere a occhio nudo, ponendo semplicemente il filtro davanti all'occhio).
Per le galassie spirali estese viste di pianta o quasi (ad esempio M33, M51, M101) potrebbe tornare utile un filtro DeepSky a banda larga. È vero che questo abbatte parte della luminosità della galassia (che emette su tutto lo spettro), ma nello stesso tempo enfatizza le regioni H II presenti nei bracci, con un sensibile aumento del contrasto (ovviamente non va usato sulle ellittiche come M87!).
Se invece la vostra passione è l'osservazione di galassie deboli, molto deboli o debolissime, allora consiglio l'utilizzo di un oculare spinto che fornisca una pupilla d'uscita attorno ai 2 mm. Potete determinare la pupilla d'uscita dividendo la focale dell'oculare per il rapporto di apertura del telescopio. Ad esempio, se avete un telescopio aperto a F/4,5 (indipendentemente dal diametro) e utilizzate un oculare da 9 mm, facendo 9 : 4,5 ottenente appunto 2.
Altro consiglio, spesso ignorato, valido quando cercate di scovare una galassietta molto debole, è quello di alternare gli occhi. Stando molto tempo all'oculare l'occhio si stanca e l'immagine tende a svanire; cambiate dunque occhio. So che molti sono restii a farlo, in quanto è il cosiddetto "occhio direttore" (normalmente il destro) a prendere il sopravvento; ma è tutta una questione di abitudine. All'inizio vi sembrerà di non vedere nulla, ma poi il beneficio è assicurato!
C.O.D.A.S., www.codas.it
Un consiglio tecnico: come stazionare una montatura equatoriale
1. Assemblaggio treppiedi – testata con orientamento approssimativo a nord.
2. Messa in bolla.
3. Puntamento verso la Polare dell’asse di Ascensione Retta (A.R.), servendosi dell’eventuale cannocchiale polare, se in dotazione, oppure attraverso la mira ottica di cui sono generalmente equipaggiate le montature. Per le montature più semplici, che ne sono sprovviste, direttamente dal telescopio, una volta allineato con l’asse della montatura. Per centrare la Polare, ci si serve delle regolazioni in azimut ed altezza. L’altezza in gradi della Polare è pari alla latitudine del luogo; quindi, se si osserva il cielo sempre dalla stessa zona, essa va regolata solo la prima volta.
4. Montaggio del contrappeso.
5. Montaggio del telescopio, completo di cercatore, diagonale ed oculare.
6. Bilanciamento lungo l’asse di A.R.; si effettua spostando la posizione del contrappeso.
7. Bilanciamento lungo l’asse di declinazione; si effettua spostando avanti o indietro il tubo ottico rispetto al suo punto d’attacco.
A questo punto, il telescopio può operare liberamente. Se le fasi precedenti sono state effettuate con accuratezza, una volta centrato l’oggetto da osservare (con l’ausilio iniziale del cercatore) sarà possibile mantenerlo al centro dell’oculare, bilanciandone il suo moto apparente, agendo solo sulla manopola che comanda l’asse di A.R., con interventi solo saltuari su quella dei declinazione.
Una montatura motorizzata sull’asse di A.R. richiede le stessi passi per lo stazionamento. Non sarà necessario inseguire l’oggetto manualmente ma solo, di tanto in tanto, effettuare delle piccole correzioni.
Lo stazionamento di una montatura che sia anche computerizzata è più complesso. Infatti, oltre alle precedenti operazioni, essa richiede i seguenti ulteriori passaggi: l’allineamento fine alla Polare; l’inserimento delle coordinate del sito, della data e dell’ora esatta (necessarie al software per calcolare la mappa del cielo nel punto da cui si osserva); infine, una procedura finale di calibrazione, che si effettua puntando in successione una serie di astri sotto la guida del software.
Ricordarsi che, per inquadrare un soggetto, occorre sempre partire con un basso ingrandimento,utilizzando oculari con maggiore lunghezza focale. Una volta portato al centro del campo visivo, cambiare oculare ed aumentare progressivamente l’ingrandimento.
Sébastien Rocherioux, briereetoilee.e-monsite.com
Per ogni esigenza c´é un telescopio a vostra scelta
Consiglio n.1: MAI comprare la strumentazione nei grandi discount. Resterete sicuramente delusi! Prima di cominciare, contattate un´associazione nella tua area che vi aiuti a condurre la vasta possibilitá di scelta, rispetto al vostro interesse in astronomia.
Consiglio n.2: All´inizio evitate la strumentazione computerizzata. Meglio investire il denaro nella qualitá dell´ottica: l´astronomia consiste soprattutto di buone lenti o specchi, non di component elettronici.
Consiglio n.3: Gli strumenti per i principianti forniti nei negozi specializzati non sono mai malvagi, ma possono rivelarsi inappropriate per te o possono essere aggiustati scorrettamente: il miglior strumento non é quello piú costoso e piú grande, ma é quello che usi maggiormente.
Consiglio n. 4: Comprare un attrezzo é sempre una buona cosa, ma devi tenere conto nel budget degli accessoiy necessari, oppure il prezzo aumenterá.
Consiglio n. 5: PRESTA ATTENZIONE AL SUO PESO: é bello disporre di uno strumento grande, ma puó essere difficile maneggiare un tubo da 12 o 15 kg (é come tenere sei litri d´acqua in entrambe le braccia…)
*il tuo buget?*
- Meno di 100€: a parte gli attrezzi di seconda mano, ci sono i binocoli 10x50, che sono la necessitá di base di un appassionato di astronomia.
- Dai 100 ai 300€: ora cominciamo a trovare una strumentazione diversa. Un piccolo telescopio da 80 mm di diametro, un altro da 110-150 mm o un buon binocolo 10x50.
- Dai 300 ai 500€: un telescopio di buona qualitá sugli 80-100mm, oppure anche dai 150 ai 200mm.
- Dai 500 ai 1000€: lo stesso tipo di telescopio da 80mm con un´ottica di maggiore qualitá, oppure un telescopio di qualitá standard da 120mm, o anche un Dobson da 250mm
- Dai 1000 ai 2000€: un telescopio da 120mm con un qualitá di ottica superior con una buona montatura, o anche un telescopio Dobson da 300mm
- Piú di 2000€: se sei un principiante, difficilmente spenderai oltre quella cifra…
*Cosa vuoi vedere?*
- Luna e pianeti? Nessun problema con la luna, puoi osservarla tranquillamente con ogni tipo di strumentazione. Per i pianeti, un rapporto F/D é meglio (10 o di piú) e una montatura equatoriaE é piú conveniente per seguire con un ingrandimento maggiore.
- Stelle e galassie stellari? Puoi usare un rapporto F/D (ma presume che non osserverai solo questo…). Altrimenti i binocoli possono darvi una vista incredibile.
- Nebulose e galassie? Un rapport F/D intorno al 5 potrá garantirvi i migliori risultati, con una montatura Dobson.
- Un po´di tutto? Andate su uno strumento con F/D tra il 7 e l´8 con una montatura equatoriale.
*Da dove osservare?*
- Dal tuo giardino? Puoi usare qualsiasi strumento
- Dal tuo balcone? Dev´essere piuttosto corto, evitate un arnese con una lunga lunghezza focale, meglio usare i telescopi Maksutov o Schmidt-Cassengrain.
- Un piccolo spiazzo trovato a pochi km lontano da casa? Lo strumento va portato facilmente e non in modo faticoso.
*Ogni quanto osservare?*
- 3-4 volte all´anno in vacanza? Scegliete uno strumento piuttosto piccolo, facile da mettere via e portarlo fuori
- Al massimo una volta al mese? Scegliete qualcosa con un diametro nella media
- Ogni settimana? Non esitate a comprare ottiche di qualitá: queste con un diametro limitato sono meglio di un diametro grosso di bassa qualitá.
*Che cosa vuoi?*
- Semplicemente osservare? Puoi scegliere una montatura azimutale per un scopio o una montatura Dobson per un telescopio.
- Fotografare pianeti? Montatura equatoriale.
- Fotografare nebulose e galassie? Per il momento dimenticatevene, é tutto un altro mondo. Comunque se scegliete correttamente la vostra strumentazione (specialmente una buona montatura equatoriale), potete essere in grado di tentare e di conseguenza di capire quanto sia complicate questo tipo di fotografia.
Cedric Thomas, www.astronomic.fr
Qualche cenno sull´autoguida
Oggi voglio dirvi di piú sull´autoguida!
Anche con una grossa montatura, perfettamente impostata e allineata, è totalmente irrealistico credere che puoi ottenere in un tempo maggiore di 5 minuti senza tenerne le tracce. L´astrofotografia è talmente preciso che il rilevamento siderale non puó essere compensato con la sola monatura. Bisogna assistere a questa missione…
Quando ho cominciato l´astrofotografia nel 2004, gli astrofili non avevano grandi soluzioni per “aiutare” la montatura ad ottenere un rilevamento perfetto delle immagini bellissime.
La piú comune delle soluzioni è controllare la posizione di una stella con il rilevamento e non per compensare gli errori della montatura schiacciando le freccie del telecomando. E´ inusuale ritenere che l´operazione fu faticosa e moderatamente efficiente. Infatti fu veramente semplice schiacciare il bottone sbagliato e ingrandire il problema piuttosto che risolverlo.
Oggigiorno le autoguide prendono il posto delle tradizionali. La camera CCD sostituisce l´occhio e il computer quello delle braccia degli astronomi (i quali possono finalmente riposare). Creando un continuo controllo (continuo loop), si permette di correggere la posizione del telescopio a intervalli regolari (ogni secondo in media) e di ottenere esposizioni di parecchie ore senza un cenno di offuscamento per via del tremolio della fotocamera.
Teoricamente funziona perfettamente, ma in pratica è a volte piú complicata. Ci sono molte soluzioni ottiche, meccaniche, elettroniche dedicata all´autorilevamento (divisore ottico, scopio in parallelo, diverse camere CCD,…).
Dopo aver testato numerose soluzioni di autorilevamento, ora uso un telescopio guida con una focale molto corta e una camera di tracciamento molto sensibile.
L´autorilevamento con una lunghezza focale molto corta ha parecchi vantaggi:
1. Evita di “cacciare” turbolenze atmosferiche.
2. E´piú leggero.
3. Limita i problemi di flessione differenziale
4. Permette facilmente di trovare un guida stellare di alta qualitá.
Qualsiasi soluzione tu scelga, ti consiglio di investire sulla camera piú sensibile possibile in quanto è un elemento chiave dell´autorilevamento.
Fulvio Mete, www.lightfrominfinity.org
I miei consigli personali sul primo telescopio e sull´approccio all´astrofotografia
Un interessante e-Book scritto dall´astrofilo attuale responsabile del settore Spettroscopia dell´UAI sul funzionamento dei telescopi, con qualche cenno all´astrofotografia. CLICCA QUI PER LEGGERE "CENNI DI ASTRONOMIA PRATICA PER NEOFITI"
Salvo Lauricella, www.salvolauricella.it
Nessun pregiudizio e procedete per gradi
• Non esiste un tipo di telescopio migliore di tutti gli altri. Ciascuna configurazione ottica ha un proprio campo (o campi) di applicazione e sta all'acquirente individuare lo strumento più idoneo ai propri interessi.
• Non si sceglie lo strumento soltanto in base al diametro dell'obiettivo, bisogna invece considerare sia il tipo di oggetti che osserveremo, sia l'impiego che ne faremo (visuale, fotografia o entrambi).
• Non bisogna trascurare la montatura. Spesso sottovalutata, ha un'importanza fondamentale e deve essere in grado di sorreggere l'ottica ed i suoi accessori senza produrre particolari vibrazioni che si rivelano fastidiossime soprattutto ad alti ingrandimenti. In particolare nell'uso astrofotografico deve essere sovradimensionata, cioè in grado di sorreggere un peso superiore alla strumentazione che utilizzeremo.
• Per l'astrofotografia il consiglio è di andare per gradi e cominciare con soggetti “semplici” che richiedono un budget non troppo costoso. E' sufficiente una reflex economica per riprendere con successo costellazioni, star trails (tracce stellari) e meteore. Successivamente si può passare alla fotografia al fuoco diretto, ovvero collegando la fotocamera direttamente col telescopio. I primi soggeti da riprendere saranno la Luna, i pianeti ed il Sole (ovviamente utilizzando un filtro solare!) e solo dopo aver fatto esperienza passeremo alla fotografia deep-sky, cioè degli oggetti del profondo cielo. Quest'ultima richiede un budget elevato, dovuto all'acquisto di telescopi guida, camere autoguida, filtri, software di elaborazione ecc.
Michele Bortolotti, www.fotoastronomiche.it
Come avvicinarsi all´astrofotografia digitale
Con l'avvento della fotografia digitale, il netto progresso della tecnologia e con i costi delle fotocamere sempre più accessibili a tutti, oggi è possibile avvicinarsi e comprendere i fondamenti ed i limiti strumentali della fotografia astronomica.
Per prendere confidenza con questo hobby affascinante occorre avere una preparazione di base alla fotografia tradizionale, per poi affinare tutte quelle che sono le regolazioni della fotocamera indispensabili per accedere a tecniche e trucchi che fanno la differenza sul risultato finale di un'astrofotografia.
Scegliere come primo equipaggiamento da astrofotografo principiante la configurazione classica del fotografo naturalistico: fotocamera digitale di tipo reflex, cavalletto fotografico,
scatto remoto ed obiettivi adeguati alla tipologia di soggetto, permette di cogliere, imparando a convivere, con tutte le problematiche legate alla fotografia notturna, le scene di ripresa con soggetti terrestri il firmamento, tutti soggetti che emettono una debole luce
e che sono spesso difficili da inquadrare.
Per far fronte alla scarsa quantità di luce che investe il nostro sensore, occorre apportare nuove regolazioni alla fotocamera rispetto quelle utilizzate per la fotografia diurna: tempi di esposizione o di scatto lunghi, messa a fuoco manuale, la necessità di regolare il diaframma dell'obiettivo per conferire un certo aspetto estetico alle sorgenti luminose puntiformi come le stelle, la consapevolezza che il nostro pianeta ruota attorno al proprio asse e
quindi le stelle generano, dopo un determinato tempo limite, il mosso, infine la necessità di spostarsi in luoghi bui e distanti dall'inquinamento luminoso.
La scelta migliore per ogni fotografo che si avvicina all'astrofotografia è affrontare nel minor tempo possibile concetti, difficoltà, e correggendo in fretta gli errori di percorso che la pratica di quest'hobby impone.
Gli strumenti migliori per questo approccio sono: una reflex digitale installata su treppiede fotografico, in quanto la scelta futura d'acquisto di uno strumento più impegnativo come un telescopio o inseguitore equatoriale comporta l'affronto di molti degli ostacoli vissuti con questa tecnica di base, che non è mai scontata, e che da modo di immortalare i principali fenomeni astronomici con grandi soddisfazioni.
Marco Meniero, www.meniero.it
Come fotografare le meteore con una reflex?
Con il termine "meteore" (dal greco metéora inteso come “fenomeno celeste”) in astronomia si è soliti intendere un fenomeno luminoso derivante dall’attraversamento dell’atmosfera da parte di un solido chiamato meteorite. Nel linguaggio della meteorologia, invece, alla meteora si associa un fenomeno osservato nella libera atmosfera o sulla superficie terrestre. Esso può essere una precipitazione liquida o solida, oppure una manifestazione ottica od elettrica.
Utili ingredienti per fotografare i fenomeni meteorici sono: una macchina reflex elettronica o manuale, uno scatto flessibile, un cavalletto stabile, spirito d’osservazione (che non manca mai agli astrofili) ed un pizzico di fantasia per caratterizzare le inquadrature.
Saper riconoscere e fotografare questi spettacoli del cielo spesso significa riuscire a cogliere “l’attimo fuggente” di un fenomeno che la natura ci concede raramente.
"Consigli per la fotografia":
Le corone solari sono molto frequenti, ma difficili da individuare perché la luce del Sole può abbagliare l’osservatore; spesso l’uso di buoni occhiali scuri facilita la visione.
I tempi d’esposizione devono essere dettati dall’esposimetro, il quale deve misurare la luce sulla corona in modalità spot o con media ponderata al centro. Ma, in quest’ultimo caso, il disco solare deve essere coperto con un cartoncino, o con un elemento paesaggistico, altrimenti si rischia di sottoesporre tutto il fotogramma. Ogni altro tipo d’esposizione (Matrix, Multi Zone, Valutative…) cancellerebbe gli anelli della corona.
Gli obiettivi consigliati sono quelli che vanno dai normali (focali: 50mm per il piccolo formato ed 80mm per quello medio) ai tele con focali 180-200mm; le corte focali favoriscono un’ampia visione d’insieme, mentre con i tele si possono evidenziare i dettagli. Sono sconsigliati gli zoom, anche i professionali, sia perché a parità di contrasto e definizione costano quattro volte di più, sia perché risentono del fastidioso problema dei flare (riflessioni interne nelle riprese controluce); nelle ottiche fisse quest’ultimo problema è facilmente evitabile aprendo il diaframma ed usando tempi veloci.
Le corone lunari sono bene individuabili ad occhio nudo, ma più rare di quelle solari.
I tempi di posa non devono essere calcolati mediante gli esposimetri, salvo che non si disponga di misuratori professionali, come quelli degli studi fotografici che costano dai 300 ai 600 Euro; generalmente ci si deve affidare all’esperienza. Personalmente ho potuto constatare che tempi buoni vanno da 2” a 10” con una 400 iso usando diaframmi nell’ordine di f/4-f/5.6.
Le ottiche migliori sono i normali, perché, visti i lunghi tempi di posa, le focali più lunghe risentirebbero del movimento dovuto alla rotazione della Terra.
Per fotografare aloni ed il pareli si devono seguire gli stessi accorgimenti indicati per la corona solare. Per riprendere esclusivamente i dettagli, come ad esempio un singolo parelio, e trascurando la sua fonte luminosa, si consigliano gli obiettivi normali o piccoli tele come l’85mm.
Consiglio a chiunque di osservare e fotografare queste straordinarie “meteore”, nella consapevolezza che non siano poi così rare come molti credono.
Frank Tyrlik, http://blogastro.free.fr/
Come fotografare la sfera celeste
Il vantaggio di fotografare il cielo in un campo molto vasto è che non vengono richiesti molti accessori e che il processo resta mediamente alla portata.
Alcuni consigli su come fotografare la sfera celeste:
1. Avete bisogno di una camera reflex in modo da fotografare in altá sensibilitá (800 o piú ASA o di piú riguardo all´anziantitá della fotocamera) e per adattare il tuo obiettivo alla superficie della foto. Prestate attenzione: piú ingrandite l´ASA, maggiore è il rumore. Cercate piú volte di trovare il miglior rapporto “tempo di esposizione – ASA”.
2. Un obiettivo ad angolo largo (se possibile con una buona capacitá di ottica). La focale di questo obiettivo determinerá il tempo di esposizione massimale che sará in grado di fare senza una montatura motorizzata, se si vuole tenere a distanza le stelle. C´è una formula (molto) semplice per stimare il tempo massimale di esposizione in funzione della focale del tuo oggetto:
Tempo di esposizione massimo approssivamente = 500 / (focale obiettivo x 1,6)
1,6 è valido per una Canon, usate 1,5 per una Nikon o una Sony.
Per esempio, per un obiettivo di 18mm, potete settare 500/(18x1,6) = 17 secondi.
Per tempi di esposizione piú lunghi, ci sono montature leggere. Facili da usare e da installare, sono altrettanto convenienti per portarle ovunque.
Idelamente dovete scegliere pure un obiettivo con un´apertura maggiore possibile (f 1,4, 2,8,…). Poi, chiudete il buco del diaframma del vostro obiettivo e avrete una resa ottica migliore.
3. Un treppiede stabile, apposito per assicurare che il dispositivo non si muova se c´è vento. Alcuni treppiedi hanno un gancio al proprio centro che permette di tenere una valigia di sabbia o altri elementi posti nel luogo piú stabile.
4. Usare un remoto per catturare le immagini. E´ conveniente, confortevole ed economica. Certamente, non ci si dimentica di risparmiare molta batteria.
5. Non dimenticate di caricare la batteria della camera
6. Preparatevi alla vostra notte. Abbiate un´idea precisa di ció che si vuole fotografare, scegliete un posto appropriato senza troppo inquinamento luminoso
7. Preparatevi: non dimenticatevi di indossare vestiti caldi, di portarvi uno snack, una luce flash; è estremamente faticoso aspettare durante un´ora di esposizione con i piedi congelati.
8. Scegliete con cura la vostra cornice (fate attenzione ai cavi elettrici per esempio).
9. Fate molte esposizioni in modo da avere il massimo segnale. Non dimenticate di dare un´occhiata regolarmente all´ obiettivo in modo da essere sicuro che non ci sia rugiada sopra esso. Una circumpolare puó essere ottenuta sotto formato .jpg ma altrimenti, in generale, fa foto sfocate. Vi dará maggior possibilitá di modificare le foto.
10. Prestate attenzione alla regolazione. Non é facile di notte, specialmente se c´è un quarto di Luna, o se c´è una stella luminosa. Consiglio di provarla di giorno, sull´obiettivo, per risparmiare tempo di notte. Comunque dovreste sempre controllare prima di cominciare una serie di esposizioni.
11. Non dimenticatevi del buio! Potete mettere il coperchio sull´obiettivo e cominciare una dozzina di esposizioni (con lo stesso tempo di esposizione). Sará piú facile rimuovere i pixel difettosi dalle vostre foto.
12. Godetevi una bella notte per fare piú foto possibili. Non avrete molto tempo in seguito per rielaborarle. Processarle poi dipende da ció che si è fotografato. Una circumpolare è facile combinarla con gli Startrails.
Un passaggio per l´iride o il tracciamento del profondo cielo puó essere necessario per altri soggetti. Infine, usare un altro software di rielaborazione foto come Photoshop puó rivelarsi spesso obbligatorio per migliorare le immagini.
Alexis Giacomoni, www.corse-astronomie.com
La nascita del sistema solare
La nostra storia inizia in una nuvola gassosa interstellare, una nebulosa pacifica navigante nella nostra galassia, tra migliaia di altre nebulose.
Non tanto tempo fa, le stelle massive, in via di raggiungere il loro ultimo stadio, danno via ad un prodigioso fuoco d´artificio: la supernova.
La nostra nube, composta dal 98% di Idrogeno (l´elemento principale dell´universo) e il resto in Elio, si è arricchita di nuovi elementi (Carbonio, Ossigeno, Ferro,…), creati e disseminati nell´universo da una violenta morte di queste stelle massive.
4,5 milioni prima della nostra era, stanchi di vagare attorno al centro galattico, la nostra nebula – spinta dall´esplosione di un´altra supernova – cominció a contrarsi in relazione agli effetti della propria massa, creando una sfera materiale il cui cuore restó in calore per anni e anni, fino a quando non diede nascita ad una protostella. Come risultato di un´intensa rotazione, il materiale che non fu usato per nutrire il sole primordiale, il quale era ancora compresso in un disco protoplanetario.
Dentro questo disco, c´è gas e polvere residua derivante dal suo accrescimento. Questo lento fenomeno innescó l´apparenza di sottili granellini agglutinati tra di loro fino a quando non diventarono sassolini, poi rocce, e infine pianeti.
Il processo continuó e creó i primi asterodi. Qualcuno di loro, piuttosto piccolo, non si muove attorno a questo e vagherá nella zona vicina al sistema solare. Altri, piú ambiziosi (eccedendo parecchie centinaia di chilometri) passarono ad uno stadio di rimodellazione come risultato della gravitá fino a quando raggiungsero l´equilibrio idrostatico., permettendo a loro di mantenere una sfera sferica. Questi diventarono i primi pianeti.
Seguí una riorganizzazione, orchestrata dal Sole, che decretó la loro posizione e chi è abbastanza cresciuto per vivere in solitudine, lontano dal suo calore. Per questo i pianeti tellurici (fatti di roccia) sono vicino alle nostre stelle, mentre i pianeti gassosi giganti come Giove o Saturno sono stati spinti verso zone piú fredde, dove agiscono da sentinelle e guardano oltre la terra.
Concludendo, direi che tutto è nato nella stessa nebulosa, la culla delle stelle…
Aristarco di Samo, www.aristarcodisamo.it
Astronomia e mitologia
Molti si avvicinano al mondo dell’astronomia amatoriale per curiosità, ma pochi approfondiscono successivamente la materia, percependone intrinseche difficoltà sia di natura tecnica che di competenze specifiche.
In realtà l’astronomia amatoriale propone talmente tanti ambiti e competenze con approcci di tutti i livelli che sarebbe un peccato abbandonare questa che può diventare una vera e propria passione solo per una percezione di eccessiva antieconomica complicatezza. Certo, c’è spazio anche per le cose costose e complicate: si può arrivare fino a dare contributi scientificamente significativi, come individuare comete, asteroidi, studiare stelle variabili e molto altro. Ma il cielo si può osservare in modo produttivo e divertente
anche a occhio nudo imparando a riconoscere le costellazioni o con un semplicissimo binocolo per gli ammassi aperti come le pleiadi o il doppio ammasso in Perseo.
La rete piena di tutorial tecnici di ogni genere per i neofiti e quindi con questo articolo ho pensato di scrivere qualcosa di nuovo, di stravolgere l’approccio alla materia alienando l’astronomia amatoriale dai tecnicismi e rivestendola di un fascino “romantico” interessante ed economico per coltivare i primi virgulti di questa passione.
L’approccio inusuale che intendo proporre è la simbiosi tra le costellazioni e la mitologia. Si studiano le costellazioni come facevano gli antichi, ovvero tramandando leggende facili da ricordare e imprimendo così nella memoria i riferimenti per navigatori e carovanieri di ogni tempo. Le storie che descrivono gesta di eroi e dei resi immortali dalla disposizione delle stelle nel cielo sono coinvolgenti ed avvincenti al punto che ci si ritroverà una sera d’estate con gli amici ad indicare l’orsa maggiore e raccontare la leggenda di Zeus, Callisto, Artemide (Diana per i romani ) in un intreccio di seduzioni, tradimenti, vendette e ravvedimenti.
In conclusione...
Caro neofita,
se quest´articolo ti è piaciuto e ti è stato di aiuto, ti resta solo una cosa da fare: mettere in pratica, in modo da appassionarti sempre di piú all´astronomia! E se volete condividere la vostra opinione, non esitate a scriverci sotto il seguente indirizzo
In bocca al lupo!
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